Dal 26 al 31 agosto 2024, 33 studentesse e studenti sono stati ospitati presso i locali della Casa Alpina di Sant’Anna di Valdieri, in valle Gesso, nel Parco Naturale delle Alpi Marittime. In quella sede hanno seguito lezioni frontali e hanno partecipato a workshop seminariali coordinati da docenti di UNITO, da docenti di altri atenei, anche stranieri, e da specialisti nell’ambito della conoscenza, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale e ambientale, lavorando in sinergia con gli operatori del Parco e con rappresentanti del comparto ricezione della valle.
Attorno all’obiettivo di conoscere, creare/ri-creare e promuovere il valore di tutto quanto rientra nel concetto di “patrimonio culturale”, coerentemente con la fisionomia e la mission del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, sono state proposte sessioni dedicate a materie e metodologie diverse (storia, storia dell’architettura, antropologia culturale, letteratura e arti performative, sociologia del territorio e della comunicazione turistica, economia), mettendo in rilievo di percorsi di ricerca e applicazione interdisciplinari, in cui il focus “turismo” quale possibile prospettiva di future attività professionali viene sempre declinato nella forma di turismo culturale.
Parimenti importante, allo scopo di stimolare nelle/nei partecipanti una maggiore consapevolezza della realtà in cui studiano, di garantire una più approfondita preparazione universitaria e di coadiuvare la maturazione di competenze specializzate su tematiche interculturali e transfrontaliere, costante è stata la comparazione tra casi e modelli di area italiana con quelli di area francese e svizzera, concentrando sulle realtà del mondo alpino e prealpino le tematiche affrontate nelle lezioni e nei workshop inerenti a epoche della storia, a trasformazioni insediative ed economiche di territori e comunità, all’evoluzione delle estetiche, alla circolazione di persone, idee, conoscenze e maestranze, alla condivisione di tradizioni, alla percezione dello spazio e all’immaginario letterario sedimentatosi attorno ai luoghi. L’attenzione mirata alla macroregione italiana, francese e svizzera unita dall’arco alpino occidentale ha permesso di impostare discorsi inerenti alle criticità, alle sfide e al ruolo culturale specifici delle aree di frontiera/passaggio dell’Italia occidentale, aprendo però sempre i discorsi a comparazioni con altri contesti europei, nelle loro analogie e differenze.
La natura di corso residenziale, che porta fuori dalle consuete aule di lezione e dalle sedi universitarie, riunendosi in una cornice che favorisce la riflessione, l’esperienzialità e il dialogo tra partecipanti e docenti, tra partecipanti e specialisti/operatori, e tra studentesse/studenti, ha costituito come ogni anno un valore aggiunto importante per le proposte didattiche.
La settimana di Université d’été ha incluso altresì visite guidate a musei, ecomusei e siti di interesse patrimoniale e naturalistico con tematizzazioni diverse e impostati secondo attuali e dinamiche declinazioni di esposizione, narrazione, conservazione e comunicazione del patrimonio storico, architettonico, documentale-archivistico, naturale. I partecipanti, accompagnati dalle guide del Parco e dai docenti, hanno esaminato così iniziative locali di recupero di antichi percorsi alpini mirate alla valorizzazione e alla riproposta di trascorse attività economiche, di antiche pratiche agricole, di realizzazioni architettoniche, di usanze e tradizioni popolari, al fine di integrare l’esperienza degli itinerari turistico-culturali analizzati con il contesto culturale e con la percezione del territorio che storicamente ha sostenuto la “produzione” di tali sistemi di beni.
Nella sessione di chiusura, la parola è passata alle studentesse e agli studenti: i 33 partecipanti sono stati chiamati a esporre una bozza di progetto di valorizzazione su cui, a piccoli gruppi, hanno riflettuto e discusso nel corso della settimana, dopo aver ricevuto nella prima giornata indicazioni metodologiche per l’elaborazione.
Pensata soprattutto per gli iscritti ai percorsi di studio nell’ambito delle lingue e delle culture per il turismo (corso di Laurea triennale in Lingue e Culture per il Turismo, corso di Laurea magistrale in Comunicazione internazionale per il Turismo, Master in Promozione e Organizzazione turistico-culturale del Territorio – MaPOT), l’Université d’été ha accolto studentesse e studenti di altri percorsi del primo e del secondo ciclo universitario e dottorandi, motivati da interessi formativi personali oppure dalla ricerca di approfondimenti mirati per la propria tesi. Due studentesse UNITA, provenienti dall’Università di Beira e dall’Université de Savoie Mont-Blanc, hanno condiviso le proprie competenze ed esperienze di studio con studentesse e studenti di UNITO.
L’iniziativa incardinata nel Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne e realizzazione con il sostegno dell’Associazione Culturale Antonella Salvatico – Centro Internazionale di Ricerca sui Beni Culturali, è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione CRT e della Fondazione CRC Cassa di Risparmio di Cuneo, del Progetto PRIN 2020 Abitare i margini, oggi. Etnografie di paesi in Italia, del Progetto CREST - Cultural Resources for Sustainable Tourism del Partenariato Esteso 5 PNRR “CHANGES”.
All’avvio dei lavori hanno accolto studentesse e studenti il Prof. Matteo Milani, Direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, Marco Zaccarelli, Presidente della Cooperativa Radici Piemontesi - Progetto Italea Piemonte, Piermario Giordano, Presidente del Parco Naturale Alpi Marittime; ai saluti di chiusura ha partecipato la Prof.ssa Marcella Costa, Vice Rettrice Vicaria alla Didattica Internazionale di UniTO e referente scientifico del Progetto internazionale UNITA.
Cristina Trinchero
Professoressa Associata di Letteratura Francese
Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne